I panettoni del carcere di Padova sbarcano a Londra

 

Gli oramai mitici panettoni realizzati nella casa di reclusione di Padova dalle mani dei maestri pasticceri e dei detenuti (oramai altrettanto esperti) assunti dal Consorzio Rebus sono sbarcati nella grande City. E con la loro fragranza e il loro irresistibile profumo hanno turbato il tradizionale aplomb britannico.

È mercoledì 19 ottobre, siamo all’Istituto Italiano di Cultura al 39 di Belgrave Square a Londra. Di scena oggi è l’associazione RePanettone, nata per promuovere il tradizionale dolce natalizio (ma molto chic anche ad agosto, se accompagnato da una pallina di gelato) e la sua origine milanese doc. L’omonima rassegna si terrà a Milano il 26 e 27 novembre prossimi, quello di Londra è un anticipo che vuole sottolineare in particolare l’internazionalità del panettone.

A rappresentare le eccellenze nazionali sono chiamate quattro aziende: Flamigni di Rodello d’Alba (Cuneo), Galup di Pinerolo, il primo a sperimentare panettone con glassa alle nocciole, Vergani, azienda storica di Milano, e dulcis in fundo – è il caso di dirlo – I Dolci di Giotto – la Pasticceria del Carcere di Padova, che fa lavorare meritoriamente, e con ottimi risultati, detenuti come pasticcieri, facilitando il loro successivo reinserimento: una testimonianza concreta di come è possibile cambiare veramente, anche dopo aver sbagliato tanto. L’impiego nel  laboratorio del carcere è un’opportunità reale, un lavoro vero, fatto di professionalità e passione, che ridà ai detenuti una chance di ripartire e alla società uomini nuovi, recuperati

L’obiettivo dell’evento consiste nel diffondere e nell’approfondire la cultura del panettone nel Regno Unito, mercato culturale e commerciale di grande rilievo, pronto a accogliere le eccellenze in campo gastronomico, soprattutto se provenienti da un paese come il nostro, la cui cucina è fra le più apprezzate al mondo.

E così a farsi conquistare dal morbido impasto, che rimane a lievitare… in gattabuia per ben 72 ore prima di vedere la luce, per tutta la mattinata del 19 ottobre sono buyers, ristoratori, titolari di enoteche e delicatessen (termine prediletto dagli inglesi per identificare le boutique gastronomiche), oltre a giornalisti e critici di settore. Le porte si aprono al pubblico nel pomeriggio per permettere a golosi ed amanti del panettone di degustare i prodotti dei quattro espositori.

Il panettone padovano è l’unico prodotto artigianale presente in rassegna. Galup infatti ha infatti la rispettabile produzione di un milione di pezzi annui e Flamigni 500mila, ben al di sopra delle poche decine di migliaia che escono dalla piccola pasticceria di via Due Palazzi, inferiore in quantità anche a Vergani. La giornata va a concludersi: alle 18.30 gli appassionati inglesi apprendono dalla viva voce dell’organizzatore di RePanettone Stanislao Porzio la storia del Panettone, i più tecnici si concentrano su una breve lezione sul lievito madre e si conclude in gloria con i babà realizzati in diretta dal maestro pasticcere Achille Zoia, co-fondatore dell’Accademia dei Maestri Pasticcieri Italiani.

È già ora di tornare a Padova, la produzione 2011 sta già procedendo a ritmo continuo, un dolce profumo si diffonde su fino alle celle…