Lo shopping a Padova cambia pelle: indagine dell’Ascom sull’abbigliamento

 

Duecento interviste tra Padova, Monselice ed Albignasego per capire dove sta andando il comparto del settore abbigliamento, calzature e accessori.
Le ha realizzate l’ufficio studi dell’Ascom Confcommercio di Padova che, in questo modo, ha cercato di cogliere gli orientamenti dei consumatori in quello che è, oggettivamente, il comparto che più di ogni altro ha patito la crisi.
E che la crisi abbia colpito forte, lo dimostra un primo aspetto legato ai luoghi di acquisto. Il centro commerciale raccoglie le preferenze maggiori attestandosi al 48% degli intervistati, con i negozi multimarca che raccolgono il 32% delle preferenze ed il mercato che si difende bene con il 20%.
Quando si compera? Il sabato resta il giorno dello shopping per eccellenza (circa il 40% degli intervistati ha asserito di dedicarsi alle spese d’abbigliamento e calzature in quella giornata) e non sembra decollare la domenica che viene considerata importante per gli acquisti da uno su cinque e ha visto quasi sei consumatori su dieci dichiarare di non aver mai comprato nella giornata festiva.

Cambiano comunque le abitudini di acquisto. Lo dichiara il 55% degli intervistati che comprano ogni 2/3 mesi (35,50%) o ancora più raramente (34%) e, soprattutto, che acquistano solo in caso di bisogno effettivo (37,5%) o comunque con maggiore attenzione. In ogni caso la spesa per vestiti, scarpe ed accessori incide “poco” sul bilancio familiare per il 57% del campione e “abbastanza” per un altro 29%.
Il recente successo del “Black Friday” ha riportato in auge gli sconti che, in tempi di crisi, non sono più un’esclusiva del periodo dei saldi che, se non altro, costituiscono un momento “istituzionale” che funge anche da spot collettivo.

Ebbene, si reca nei negozi in occasioni dei saldi, sia invernali che estivi, ben il 91,50% dei consumatori (spesso il 45% e qualche volta il 46,50%) e sembra destinato a crescere in maniera esponenziale il segmento dell’acquisto on line che, se è vero che non è mai stato avvicinato da due consumatori su tre, è anche vero che solo qualche mese fa sarebbe stato impensabile ritenere che uno su tre avesse invece già provato ad acquistare digitando sul proprio IPhone.
“La ricerca – dichiara Franco Pasqualetti, presidente di Federmoda Ascom Padova – ha anche evidenziato quanto sia importante, almeno per certi tipi di negozi, la competenza e la disponibilità dell’addetto alle vendite visto che ben il 48% si lascia consigliare”.
Aumenta, infine, l’interesse per la provenienza dei prodotti. Due consumatori su tre ritengono importante conoscere l’origine dei capi e addirittura uno di quei due reputa la cosa “molto importante”.
“L’obiettivo che la ricerca ha cercato di perseguire – conclude Pasqualetti – è stato quello di offrire ai nostri associati una chiave di lettura non solo del momento contingente, ma anche dei possibili futuri sviluppi di un comparto che sta soffrendo e che, proprio per questo, deve cogliere tutte le novità”.
Un paio di dati, infine, sulla composizione del “panel” degli intervistati. Si è trattato di 117 donne e 83 uomini; il 23% compreso nella fascia d’età tra i 18 ed i 25 anni; il 22% tra i 26 ed i 35; l’11 per cento tra 36 e 45 anni; il 24 per cento tra 46 e 60 anni ed infine il 21% oltre i 60 anni.