Moldavo ubriaco arrestato per tentato omicidio e rapina. A giugno per lo stesso reato era stato arrestato e scarcerato in 48 ore

 
Un moldavo ubriaco ha tentato una rapina a Padova, poi con un’auto rubata ha investito un giovane in vespa, trascinandoli per alcune decine di metri, ma dopo una caccia all’uomo che ha impegnato cinque pattuglie della Polizia di Stato è stato fermato. Adrianu Vardic, 20 anni, accusato di tentata rapina, tentato omicidio, ricettazione, adesso è in carcere dove era già finito l’8 giugno scorso quando, sempre ubriaco, aveva investito un pedone e un’auto della polizia. Gli agenti avevano avuto 25 giorni di prognosi. Due giorni dopo il fermo, il giovane era tornato libero. Nelle prime ore di stamani, Vardic con un complice – che è riuscito a fuggire – ha tentato di rapinare con violenza un diciannovenne, in una via del centro. Il giovane ha però reagito e le sue urla sono state sentite da una donna che ha chiamato il 113. I malviventi sono quindi fuggiti su un’auto, risultata rubata un mese fa a Mantova. Nella corsa hanno investito un giovane su una moto. Fortunatamente il giovane ha riportato solo lievi lesioni. Durante la fuga, i due hanno compiuto dei furti ai danni di cinque auto parcheggiate, prima di essere accerchiati dalle pattuglie delle volanti e della squadra mobile. Vardic è sospettato di aver rapinato due giorni fa un altro giovane.
In serata è arrivato anche un comunicato riguardante l’accaduto dell’onorevole UDC Antonio De Poli, riceviamo e pubblichiamo:
“L’ennesimo atto di violenza a Padova, non passa giorno senza che i giornali non riportino in prima pagina una rapina, un’aggressione, una violenza.” Interviene De Poli alla notizia del moldavo arrestato per furto a Padova e già fermato in precedenza per altri reati. “I cittadini stanno vivendo in uno stato di paura, e fa rabbia vedere che molto spesso gli atti di violenza vengono commessi da criminali recidivi, perché nelle maggior parte dei casi la pena non viene rispettata. Bisogna smetterla di prendere in giro la gente: vengono aumentati i militari che controllano il territorio, ma non vengono dati fondi alle forze dell’ordine locali. Non ci sono pene sicure. Molta criminalità si potrebbe prevenire se le pene fossero giuste e definitive. Chiediamo una giusta giustizia, che segua un giusto percorso, e che abbia un giusto epilogo. Perché la sicurezza dovrebbe essere un diritto inalienabile.”