Nuova linea dell’inceneritore a Padova, il punto di vista di Legambiente

 

Da Legambiente Padov riceviamo e pubblichiamo:
L’imminente accensione della terza linea dell´inceneritore di Camin (prevista per domani se non vi saranno ulteriori rinvii) inducono Legambiente a ribadire la necessità della chiusura della prima linea. Posizione questa condivisa anche da molti altri Consiglieri dell´attuale amministrazione, firmatari del Patto per l´Ambiente. Anche l´attuale Assessore all´Ambiente Alessandro Zan,  il Presidente del Consiglio Comunale di Padova, Daniela Ruffini, e l´Assessore alla partecipazione Silvia Clai firmarono quel patto che li impegnava, tra le altre cose, ad agire in sede istituzionale per la chiusura della prima linea all´apertura della terza. Lucio Passi – Portavoce di Legambiente Padova ricorda che lo studio di impatto ambientale sulla terza linea pubblicato nel 2008  mostra come potrebbero essere sufficienti la sola seconda e terza linea a coprire il fabbisogno di smaltimento per il rifiuto secco residuo di tutta la Provincia di Padova sviluppando ulteriormente la raccolta differenziata. Per altro per legge la Provincia di Padova deve raggiungere al 2012 il 65% di differenziata. Risultato che rende decisamente sovradimensionata la capacità di incenerimento delle tre linee di San Lazzaro. Un risultato, inoltre che è decisamente a portata di mano: già oggi la raccolta differenziata in 400 comuni veneti (su un totale di 581) supera il 50%, e in più di 200 oscilla tra il 60 e l´80%.

Mantenere aperte tre linee con una capacità di incenerimento complessiva di 520 tonnellate al giorno collide con la raccolta differenziata nella provincia di Padova, la erode, rischia di contrarla, ne è oggettivamente concorrente. E in tempi di cambiamenti climatici conclamati, dovuti all´effetto serra, è evidente che riciclare rifiuti – che va ricordato, non sono in alcun modo nemmeno assimilabili alle energie rinnovabili – significa risparmiare emissioni di gas serra, bruciarli no.