Poker e pandemia: come il coronavirus ha cambiato questo mondo

 

A inizio di quest’anno la zona del padovano ha fatto tanto parlare di sé per un fatto quantomeno spiacevole: in un circolo privato, in piena zona rossa, ben 21 giocatori sono stati sorpresi a giocare a poker nonostante gli stringenti divieti dai DPCM. I 21 giocatori, di età compresa tra i 25 ed i 50 anni, hanno ricevuto a testa ben due multe per un totale di 800 euro di sanzione da soddisfare. 

I giocatori, intenti a giocare a poker texas hold’em, erano a stretto contatto fisico tra di loro ed erano all’interno di un club privato con tanto di bar funzionante, il tutto in regime di quarantena con coprifuoco e tutti gli altri divieti del caso. Come mai il Poker richiama a sé tutta questa gente?

Dall’America a tutto il mondo: breve storia del Poker

Il Poker si è sviluppato negli Stati Uniti all’inizio del XIX secolo ed è arrivato soltanto molti anni dopo nel territorio italiano.
Questo è accaduto a causa della grandissima popolarità dei giochi nostrani che hanno impedito ad un diverso set di carte di rivaleggiare con le nostre tipologie di semi e figure.

Il poker è stato per decenni considerati come il gioco di carte tipico degli americani, questi ultimi comunque piuttosto presenti sul territorio della penisola complici anche le basi NATO in cui stanziavano.

La nascita del poker, comunque, sembra essere il risultato di una mescolanza tra le regole di diversi giochi di carte provenienti da diverse parti del mondo: il brag inglese, il pochen tedesco o il pukka indiano sono tutti giochi che hanno in sé dei semi che andranno poi a formare il regolamente del poker.

Cosa caratterizza tutti questi giochi?
La presenza del concetto di bluff come meccanica principale di design, cosa che poi è rimasta in tutte le versioni del del poker. Saper recitare ed evitare di far trapelare le proprie emozioni è una caratteristica importante di un buon giocatore e ciò è entrato diretttamente nella cultura popolare come concetto, tanto da ispirare canzoni come poker face di Lady GaGa.

L’esplosione della popolarità del poker si deve alla grande copertura mediatica che, durante il decennio zero, la televisione ha dato alla pratica; diverse trasmissioni hanno iniziato a coprire i tornei americani in orari di seconda serata, aiutando il pubblico ad approcciarsi ad un gioco di carte che magari vedevano per la prima volta.

Che cambiamenti ha portato la pandemia al mondo del Poker?

Come ben sappiamo il 2020 ha portato con sé la prima pandemia della contemporaneità ed i conseguenti primi lockdown; questi eventi sono stati incredibilmente nefasti per il mondo del poker poiché hanno decretato il blocco totale del gioco dal vivo sul tavolo, in Italia come in altri paesi.

Questo ha provocato una vera e propria emorragia di giocatori che, dal gioco live sono passati a quello online per poter continuare a giocare. Ci sono stati anche casi davvero eclatanti come quello dell’americano Ron McMillen che, in piena pandemia in America, ha vinto il suo primo torneo online di sempre dopo aver passato una vita sui circuiti da tavola.

Le differenze sostanziali tra gioco sul tavolo e gioco online, oltre alle infinite voci che vedono questo tavolo essere poco sicuro, quest’altro tavolo  Poker Online Non AAMS, riguardano l’approccio del giocatore dalla partita in sé e per sé.

Il giocatore live, secondo un noto giocatore italiano, se messo in online tende a chiudersi troppo non riuscendo a calibrare bene le sue giocate in accordo a ciò che invece viene proposto dal tavolo; un risultato pessimo. 

Con l’evoluzione (ancora misteriosa) della pandemia ci sarà la necessità, per i giocatori, di trovare presto un modo per poter adattare il proprio stile anche al nuovo tipo di tavolo.