Tavolini all’aperto: l’APPE chiede ai comuni un occhio di riguardo e mano leggera sui canoni di concessione

 

Con l’avvicinarsi della stagione estiva, sono sempre di più i pubblici esercizi (bar, ristoranti e pizzerie) che collocano tavolini e sedie al di fuori dei normali locali sede dell’attività: sono i cosiddetti “plateatici”, che possono essere collocati in area privata o pubblica (in quest’ultimo caso viene pagato al comune il canone di occupazione del suolo pubblico).
L’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (APPE) di Padova ha recentemente svolto un sondaggio tra i propri associati, per capire quale sia l’andamento delle occupazioni con i plateatici, ma anche gli aspetti maggiormente apprezzati dai clienti e le criticità che gli esercenti rilevano.
«Ne è emerso – dichiara Federica Luni, vice Presidente APPE – un quadro che sostanzialmente conferma quanto già potevamo prevedere, ma c’è anche qualche aspetto che merita di essere sottolineato».

Tra i risultati che confermano quanto già si presupponeva, si può annoverare quello relativo al gradimento della presenza di tavoli e sedie: ben il 92% degli esercenti dichiara che tale presenza è apprezzata dalla clientela, mentre solo l’8% ne è sostanzialmente indifferente.
Apprezzamento che è confermato anche dal “lato esercente”, visto che ben il 90% dei bar e ristoranti ha confermato, per il 2018, le medesime misure e il periodo di occupazione dell’anno precedente (in qualche sporadico caso si registra un aumento o diminuzione delle superfici o della durata).

Nessuna sorpresa, inoltre, per quanto riguarda i prezzi: l’applicazione di maggiorazioni sui listini per i prodotti serviti all’esterno riguarda solo il 9% dei locali, mentre per il 91% i prezzi sono i medesimi.
Decisamente più ampia la “rosa” di risposte collegate ai servizi più apprezzati dalla clientela (in questo caso si potevano dare risposte multiple): si va dalla presenza di “arredo urbano” come ad esempio piante e fioriere (piace al 67% degli intervistati), alla presenza di sottofondo musicale (gradito da un intervistato su quattro) e al contesto dove è collocato il plateatico (importante per il 22% del campione). Decisamente meno indispensabile la presenza di riscaldamento invernale, che interessa solo al 12% dei clienti.

Infine, gli aspetti più problematici collegati alla gestione del plateatico riguardano in gran parte i costi: per il 75% degli esercenti intervistati il canone per l’occupazione dell’area pubblica è troppo alto, mentre per il 33% sono troppo onerose le spese connesse all’acquisto e manutenzione di tavoli e sedie. Più di un esercente su quattro (il 27%) ritiene che vi sia troppa burocrazia per la concessione dell’area pubblica. Decisamente residuali gli altri aspetti negativi che sono stati segnalati: oneri per il controllo dell’area esterna (17%) e necessità di camerieri aggiuntivi (8%).

«I risultati del sondaggio – afferma Federica Luni – confermano che sia i clienti, che gli esercenti amano, d’estate, utilizzare gli spazi all’aperto per godere delle prestigiose location che Padova e piccoli borghi della provincia possono offrire, magari con un po’ di musica di sottofondo e in un ambiente “protetto” e abbellito da piante e fiori».
«Registriamo con preoccupazione – continua la rappresentante degli esercenti – le lamentele dei colleghi riguardanti gli alti costi e la burocrazia collegata al rilascio e al rinnovo delle concessioni di occupazione delle aree pubbliche, aspetti che abbiamo già segnalato alle Amministrazioni Comunali e, in particolare, a quella di Padova».

«Ben vengano – chiosa Federica Luni – i progetti, come quello dell’Assessore al commercio del Comune di Padova Antonio Bressa, di concessione pluriennale dell’occupazione, al fine di snellire l’operato degli uffici e alleggerire il peso della burocrazia che grava sui bilanci degli imprenditori di pubblico esercizio».