Tutti indignati dall’aggressione squadrista a Vittorio Aliprandi

 

Numerosissime le reazioni politiche alla aggressione subita dal consigliere comunale Vittorio Aliprandi. Qui di seguito riportiamo quella del vice sindaco Ivo Rossi e di CGIL e Cisl. Scrive Ivo Rossi sul suo sito internet:
“L’aggressione al Consigliere Comunale Vittorio Aliprandi è un atto intollerabile che non può avere alcuna giustificazione, un’azione compiuta da un gruppo che non avendo alcun pensiero non trova di meglio che alzare le mani contro le persone.
Si tratta di un agguato premeditato che esprime un pericoloso salto di qualità. Devo constatare che si sta instaurando un clima che la città aveva superato e dimenticato, ma il fatto che i cittadini abbiano bloccato gli aggressori esprime il forte senso civico dei padovani e afferma l’isolamento di questi soggetti. Mi auguro che la giustizia riservi loro pene esemplari perché non c’è alcuna giustificazione per quanto accaduto. Chiedo inoltre alla stampa di non chiamarli più “i ragazzi di”: sono soggetti vicini alla pensione che nulla hanno a che vedere con i movimenti giovanili”.
Ivo Rossi
Vicesindaco Comune di Padova

La CGIL di Padova esprime la più netta e ferma condanna per il gravissimo atto di violenza nei confronti del consigliere comunale Vittorio Aliprandi.
Non abbiamo che una parola sola per definire questo ennesimo episodio di aggressione: SQUADRISMO.
Rispetto a questi rigurgiti di violenza che vorrebbero far tornare Padova in un clima intollerabile che la città ha già conosciuto e combattuto, facciamo appello a tutte le forze democratiche della politica e della società padovana perché sia tenuta la massima vigilanza e perché sia espressa la più ferma reazione democratica per respingere e neutralizzare qualsiasi forma di violenza politica, sempre e comunque.
La dialettica politica deve sempre svilupparsi con i metodi e con gli strumenti della DEMOCRAZIA, come peraltro ci ha dimostrato lo stesso Tribunale di Padova con la recente sentenza.

Nette parole di condanna anche da parte della CISL: “Violenza genera violenza. La Cisl non vuole questa Padova. Una comunità che si offende, che si picchia, che si violenta nel pensiero e nell’azione è una comunità decadente, involutiva e profondamente stupida.
Una città che vuole ergersi all’apice del multiculturalismo, dell’economia, del senso civico si scopre invece barbara: è questo il risultato a cui si tende? La nostra organizzazione sindacale rifiuta questa deriva, solidarizza con tutte le vittime di soprusi e condanna questi atti squadristi con tutta la forza e convinzione che ha.
Da tempo la Cisl insiste per generare coesione sociale. Lo fa pur essendo stata colpita più volte anch’essa con ingiurie, con imbrattamento di sedi, con attacchi ai propri dirigenti sindacali. Lo fa pur sapendo che non è facile, soprattutto in questo periodo di crisi, dove le tensioni sono facili da alimentare ma difficili da canalizzare verso la soluzioni dei problemi. E’ più facile spaccare il muso, seminare e coltivare odio e zizzania, anziché tessere relazioni e agire con responsabilità.
La Cisl di Padova analizza: “Violenza genera violenza. La Cisl non vuole questa Padova. Una comunità che si offende, che si picchia, che si violenta nel pensiero e nell’azione è una comunità decadente, involutiva e profondamente stupida.
Una città che vuole ergersi all’apice del multiculturalismo, dell’economia, del senso civico si scopre invece barbara: è questo il risultato a cui si tende? La nostra organizzazione sindacale rifiuta questa deriva, solidarizza con tutte le vittime di soprusi e condanna questi atti squadristi con tutta la forza e convinzione che ha.
Da tempo la Cisl insiste per generare coesione sociale. Lo fa pur essendo stata colpita più volte anch’essa con ingiurie, con imbrattamento di sedi, con attacchi ai propri dirigenti sindacali. Lo fa pur sapendo che non è facile, soprattutto in questo periodo di crisi, dove le tensioni sono facili da alimentare ma difficili da canalizzare verso la soluzioni dei problemi. E’ più facile spaccare il muso, seminare e coltivare odio e zizzania, anziché tessere relazioni e agire con responsabilità”.