Un plafond da 40 milioni di euro per il trasferimento tecnologico e l’innovazione d’impresa

 

“Accelerare l’innovazione tecnologica nella direzione del mercato”. Proprio nel titolo dell’incontro che ha visto giovedì pomeriggio la Sala Aria del Centro Conferenze La Stanga gremito di operatori del settore, si nasconde l’obiettivo dell’accordo operativo presentato oggi da Galileo Visionary District, Università di Padova e Venture Factory, advisor esclusivo del Fondo d’investimento Vertis Venture 3 Technology Transfert di Vertis Sgr (forte di una dotazione economica attuale di 40 milioni di euro) che ha visto protagoniste l’azienda speciale dell’Università di Padova Unismart e Start Cube – Incubatore Universitario d’Impresa di Padova.

Dopo i saluti introduttivi del presidente della Camera di Commercio di Padova Fernando Zilio e del Prorettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Padova Fabrizio Dughiero è toccato a Stefano Carosio, managing director di Unismart Padova Enterprise, Emiliano Fabris, direttore del Galileo Visionary District e a Nicola Redi managing partner di Venture Factory presentare i tre aspetti principali dell’accordo:

Per primo il direttore di Unismart Stefano Carosio, nel suo intervento di apertura della parte operativa del convegno, ha affrontato la sfida di come “Valorizzare brevetti, tecnologie e competenze della miglior università italiana: il modello Unismart”.

Il direttore del Galileo Visionary District Emiliano Fabris ha ragionato sul significato di “innovazione market driven: design, materiali e startup” offrendo un’analisi di quanto già è presente e di cosa invece deve dotarsi il sistema dell’innovazione d’impresa.

A Nicola Redi managing partner di Venture Factory, advisor esclusivo del Fondo VV3, il compito  invece di introdurre un nuovo modello di relazione fra ricerca e mondo dell’impresa attraverso il suo intervento dal titolo: “Proof of concept: lo strumento per trasformare tecnologie in prodotti delle imprese”.

Un’occasione importate per comprendere il funzionamento di un accordo operativo che vedrà il Fondo VV3, forte di una dotazione di 40 milioni di euro pronti per gli investimenti, interagire con il Galileo Visionary District e l’Università di Padova per individuare tecnologie e imprese, idee e progetti che possono trasformarsi in prodotti e servizi appetibili per il mercato.

Uno strumento dunque non solo per dare slancio allo sviluppo di un tessuto di nuove imprese ad alto tasso tecnologico ma pure per connettere queste imprese ad un sistema imprenditoriale che ha sete d’innovazione per competere sui mercati internazionali.

«Le idee da sole restano purtroppo tali. Servono intraprendenza, competenze, organizzazione e anche risorse finanziarie» spiega Emiliano Fabris, direttore del Galileo Visionary District. «L’accesso al mercato dei capitali di rischio è uno strumento indispensabile per fare di Padova un ecosistema favorevole alla nascita di innovazione imprenditoriale. Dopo un lungo percorso svolto assieme siamo orgogliosi di potere contribuire oggi ad aggiungere questo strumento fondamentale alle imprese del territorio, alla ricerca ed alla nuova imprenditoria che nasce dall’università e della creatività degli imprenditori che orbitano attorno al nostro incubatore Start Cube. Anche questa è la mission di un Parco Scientifico».

«Vertis 3 ha il compito di valorizzare la proprietà intellettuale della ricerca pubblica e accademica italiana, investendo in progetti di imprenditorialità scientifica a partire dalla fase del proof of concept, la verifica teorica di fattibilità» spiega Nicola Redi, managing partner di Venture Factory. «In pratica andiamo a cercare nei migliori laboratori delle università italiane e negli incubatori di origine universitaria idee e progetti che sappiamo essere appetibili per le grandi e medie imprese internazionali e del territorio ed accompagniamo questi progetti nel percorso di trasformazione da tecnologia a prodotto. La natura del nostro accordo con il Galileo Visionary District e con l’Ateneo padovano ci permetterà di fare scouting di opportunità d’investimento con i gruppi di ricerca e nei laboratori dell’università, di supportare le idee imprenditoriali con una formazione all’imprenditoria che avrà anche il supporto del MIB Trieste School of Management con il quale stiamo lavorando ad un master internazionale in business administration con focus sulla trasformazione digitale; ma pure di valutare, grazie al supporto di Scuola Italiana Design, di Start Cube e del Galileo Visionary District il processo di ingegnerizzazione dell’idea in un prodotto o servizio da mettere sul mercato supportando concretamente la nascita della nuova impresa assieme a tutti i soggetti coinvolti».

«Vertis è un membro della community Unismart ed ha abbracciato da subito l’opportunità di essere guidato all’interno della galassia di eccellenze dell’Università di Padova in sinergia con i servizi di Ateneo al fine di trovare i progetti più promettenti per futuri investimenti, ancora prima che si sia consolidata una realtà imprenditoriale» dichiara Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico . «L’obiettivo è quello di permettere a gruppi di ricerca che stanno sviluppando attività ad alto potenziale di valorizzazione in ambito industriale di ricevere un supporto specialistico da Vertis al fine di accelerare la creazione di impatto. La professionalità di Vertis unita alla capillare presenza di Unismart all’interno dei Dipartimenti dell’ateneo ed alla lunga esperienza del Galileo Visionary District nel supportare lo start-up di impresa rappresentano un mix ad alto valore aggiunto».

Vertis Venture 3 Technology Transfer, avviato nell’agosto del 2017 e fondo d’investimento nato in seno a Vertis Sgr, è il primo fondo di trasferimento tecnologico nel quale ha investito la piattaforma ITAtech, iniziativa congiunta di Cassa Depositi e Prestiti e Fondo Europeo per gli Investimenti dedicata al finanziamento dei processi di trasferimento tecnologico. È supportato da InnovFin Equity, con il sostegno finanziario dell’Unione Europea nell’ambito degli strumenti finanziari “Horizon 2020” e dal Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS).

Start Cube è la divisione del PST Galileo – Galileo Visionary District – dedicata allo startup di impresa e al new business e nasce nel 2004 su iniziativa congiunta di Fondazione Cariparo e Unipd – Area di trasferimento tecnologico dell’Università di Padova quale prosecuzione logica del Premio Start Cup Veneto, iniziativa finalizzata alla promozione e alla nascita di realtà aziendali innovative provenienti dall’ambiente universitario. L’incubatore, entrato a fare parte di Galileo nel 2016, negli anni ha seguito più di 500 startup in fase di preincubazione (business planning ed orientamento) ed ospitato più di 70 aziende (di cui 21 spin-off Universitari) con un tasso di fallimento inferiore al 10%. Dati che sono decisamente sotto alle medie nazionali e di grande successo se confrontati con i dati a livello internazionale.

Unismart Padova Enterprise è la società dell’Università di Padova dedicata alla promozione ed alla valorizzazione dei brevetti e delle competenze scientifico-tecnologiche dell’Ateneo patavino, afferenti a 32 diversi Dipartimenti e centri Inter-dipartimentali. Unismart offre un vasto portafoglio di servizi per l’innovazione e la ricerca a contratto abilitati dai docenti, dai ricercatori e dalle infrastrutture di ricerca dell’ateneo con il coinvolgimento degli studenti ed in sinergia con gli uffici e servizi di ateneo. Unismart ha costruito una “community” di circa 50 organizzazioni del territorio ed internazionali tra piccole e grandi imprese, banche, investitori, associazioni industriali e società di consulenza interessate al tema dell’innovazione.