L’università di Padova ricorda Stefano D’Agostin studente ventenne brillante e coraggioso

 

L’Ateneo di Padova per voce del Magnifico Rettore ha ricordato oggi Stefano D’Agostin, ventenne di Cison di Valmarino morto lunedì a vent’anni.
“È andato a lezione fino poche ore prima della sua morte – ha spiegato il Magnifico Rettore in una nota -, seguendo gli insegnamenti del corso di Fisica all’Università di Padova, dove era uno studente modello dagli esami in regola e dalla media molto alta. L’Ateneo piange la scomparsa di Stefano D’Agostin, 20 anni di Cison di Valmarino (Tv), morto lunedì mattina per le complicazioni dovute al quadro di distrofia muscolare che lo affliggeva dalla nascita.
Nonostante la malattia, Stefano (che lascia mamma, papà e un fratello) viveva nel collegio universitario di via Monte Cengio e seguiva le lezioni del corso di laurea in Fisica. Costretto a muoversi in carrozzina, spesso attaccato ad un ventilatore, Stefano non faceva a pesare a nessuno la sua condizione e si era conquistato negli anni autonomia e indipendenza, ed era seguito dall’Hospice Pediatrico dell’Azienda Ospedaliera.
«In questi casi le parole non servono certo a consolare, ma voglio esprimere alla famiglia, parenti, amici, conoscenti la tristezza mia e dell’intera comunità dell’Università di Padova – afferma il Rettore Giuseppe Zaccaria – la vicenda di Stefano mi ha molto colpito: era un esempio per i suoi amici, conoscenti, e mi permetto di dire anche per tutti noi. Pur di fronte a gravi difficoltà fisiche, mi hanno raccontato come non avesse mai perso la fiducia nella vita, costruendosi con tenacia la sua indipendenza, proseguendo con grande brillantezza negli studi.
Chiederò al Consiglio di Dipartimento competente di avviare l’iter per il rilascio di un attestato di studi che rimanga a testimonianza dell’eccezionale percorso di Stefano».
Anche Paolo Guiotto, docente di matematica, ha avuto Stefano D’Agostin come allievo e lo ricorda così su facebook:
“Una tristissima notizia mi è giunta qui, lontano dall’Italia. Purtroppo è mancato Stefano D’Agostin, un nostro studente di Fisica.
Ho conosciuto Stefano quest’anno al corso di Analisi 3 che ho insegnato a Fisica. Stefano, pur con le difficoltà con cui purtroppo era costretto a convivere (soffriva di distrofia muscolare), è stato sempre presente a lezione. Ricordo molto bene il suo esame. Si presentò al primo scritto prendendo 30 e lode risolvendo con cura ed eleganza i problemi proposti nel compito. Ha sostenuto subito l’orale, presumo consapevole della sua preparazione. Avendo il voto di ammissione molto alto a lui, come ad altri con voti simili al suo, ho proposto un paio di domande di rito ed una domanda creativa, difficile. Stefano è stato uno dei pochi a rispondere con semplicità, correttezza ed eleganza al tempo stesso. Una dote rara in un fisico quale Stefano indubbiamente era.
Mentre riflettevo per decidere il voto in realtà non pensavo quale voto dargli, non avevo dubbi su questo. Pensavo piuttosto a quanto ammiravo la forza che evidentemente Stefano aveva. Se mi fossi trovato nelle sue condizioni non so se ce l’avrei fatta come lui. Ma Stefano, semplice e sempre con un sorriso, era lì e ce l’aveva fatta. Un esempio luminoso per tutti.
Mi viene letteralmente da piangere ora, mentre scrivo queste parole, a pensare che tutto questo accadeva solo qualche settimana fa’ e che oggi Stefano ci ha lasciati. Sono certo che avrebbe avuto un prosieguo di carriera bellissimo e anche per questo è una perdita doppia.
Ciao Stefano, è stato un onore conoscerti”.