Sabato l’arte di Maria Candeo in mostra al Vintage club di Padova

 

Sabato 9 gennaio alle 18.30 al Vintage Club inaugurala mostra “Con l’occhio di un drone”, della giovane artista padovana Maria Candeo. Dopo una laurea in lingue e l’accademia di Belle Arti, Maria ha deciso di dedicarsi interamente all’arte.
Scelta azzeccata, a leggere la critica di Enrica Feltracco, che riportiamo qui sotto:
Lo studio delle immagini riprese dai droni è una delle principali ispirazioni da cui erompe la sua arte – geo-visionaria mi verrebbe da definirla – proprio perché il lavoro dell’artista non si esaurisce esclusivamente in una mera ripresa di sequenze visive o fotogrammi, bensì la sua ricerca ci conduce in un mondo “liquido” di morbide interlocuzioni cromatiche, che ci lasciano in dubbio: stiamo guardando dallo spazio o osservando un infinitesimale frammento materico? Proprio attraverso l’uso sapiente della materia e del colore, strato dopo strato, lascia che quella “modernità liquida”, riprendendo il titolo del famoso libro dell’ancor più famoso sociologo polacco Zygmunt Bauman, diventi una realtà visiva in movimento. Perché è poi il colore che sceglie il percorso e cambia l’iniziale progetto, assumendo nel dipinto una dimensione propria. Come mi ha spiegato Maria: “E’ una pittura che si fa quasi da sola.” Ma quel “quasi” nasconde in verità un lavoro lungo, meticoloso, preciso, attento al particolare, aiutato da una straordinaria capacità cromatica che trasforma quei paesaggi in atmosfere a volte quasi lunari, altre più familiari, sempre in un raro equilibrio di forme e colori. Uno sguardo dall’alto è un’idea nuova che rompe la prospettiva più convenzionale a cui siamo abituati, il quadro si guarda “di fronte” e qui invece la prospettiva sembra verticale, verso l’alto o verso il basso. In fondo è il sogno di Leonardo: vedere il mondo a volo d’uccello. Maria con le sue opere ci introduce in un mondo che può essere il nostro, ma che ci invita anche ad osservare con occhio più attento, insegnandoci a soffermare lo sguardo in una insenatura materica o in quel fluire del colore che ci rimanda con l’immaginazione ad un fiume, a un lago oppure ad una società in movimento. Come dice Zanzotto in una sua poesia: ” Mondo sii, e buono; esisti buonamente, fa’ che, cerca di, tendi a, dimmi tutto…”
L’arte di Maria è uno Zoom interiore.

Enrica Feltracco