Don Paolo Spoladore vale un milione di euro. Lo scrive il Corriere del Veneto

 

Il Corriere del Veneto continua nella serie di articoli sulla vicenda di don Paolo Spoladore, il prete che viene indicato come papà da una serie di indiscrezioni di stampa. In un articolo pubblicato dal Corriere del Veneto di domenica e ripreso dal sito internet della testata, emerge un contorno di soldi e business attorno al sacerdote rocker, che non ha fatto voto di povertà  e che secondo il giornalista Giovanni Viafora anzi se la passerebbe per niente male. “È una figura singolare don Spoladore – scrive Giovanni Viafora in un passo dell’articolo –  Amatissimo dal suo popolo – che lo considera uno straordinario predicatore, «l’unico in grado di interpretare alla lettera il Vangelo» – il 50enne sacerdote padovano con la passione per il rock è un uomo dalle qualità poliedriche. Negli anni il «Donpa», oltre a coltivare lo spirito di decine di fedeli, è riuscito a costruirsi attorno un impero economico. Per rendersene conto basta fare un salto a Codiverno e osservare la casa dove vive: una splendida villa country, ottimamente rifinita e contornata da un meraviglioso parco.
Le rivelazioni su don Paolo Spoladore lasciano sempre più sconcertati gli ex parrocchiani (clicca qui per vedere il servizio del tgPadova di Reteveneta)
Ma non solo. È soprattutto analizzando i conti della società che cura gli interessi di don Spoladore – la «Usiogope Srl», che ha sede a Dolo, nel Veneziano – che si resta impressionati. Il business è notevole: solo nel 2008 il bilancio della società, gestita come amministratore unico da una donna, la 40enne Fabiola Berloso, si è chiuso con un volume d’affari stimato attorno ai 900 mila euro (893.967 per la precisione). Nel marzo 1994, all’inizio della propria attività, Don Spoladore – che a Santa Maria di Sala, sempre nel Veneziano, tiene corsi di spiritualità, comunicazione, ipnosi, canto – si era accontentato di una società unipersonale.