Fiera di Padova: il presidente di Confartigianato Roberto Boschetto richiama tutti a “progetti concreti”

 

alt“Finalmente si muove qualcosa”. A dirlo il presidente di Confartigianato Padova Roberto Boschetto che commenta in una nota le recenti evoluzioni che riguardano presente e futuro della fiera di Padova.
“È positiva la collaborazione che si è instaurata fra Enti Pubblici e Padova Fiere – sottolinea Boschetto -. Guardiamo con fiducia a questa fase e ne comprendiamo la complessità, ma abbiamo bisogno di certezze: questa deve essere davvero la volta buona.
È sotto gli occhi di tutti: serve un cambio di passo, non si può certo chiedere sempre al pubblico di pagare il conto. Su questo siamo stati e saremo ancora una volta netti.
Il privato, che oggi ha la proprietà della Fiera, ha creato una tale situazione di collasso che non può esimersi dall’assumersi le sue responsabilità.
Il vero investimento degli Enti Pubblici dovrebbe essere una nuova progettualità
Ma sono anche convinto che uno sbocco alla vicenda potrà essere trovato se, e solo se, il territorio riuscirà a mettere in campo un vero progetto di rilancio.
È quanto è avvenuto in questi mesi con GEO Spa, che ha mostrato buona volontà nel ripartire dalle idee e dai contenuti. Ma ora occorre fare molto di più.
Il vero investimento degli Enti Pubblici dovrebbe essere una nuova progettualità. Questo significa che dobbiamo dare una mission a questa Fiera, dobbiamo capire come recuperare attrattività, dobbiamo analizzare le potenzialità che può avere ancora l’ente fieristico in termini di promozione delle imprese e del territorio.
Per questo è imprescindibile il dialogo tra enti pubblici e proprietari privati dell’ente, ma mi permetto di aggiungere che ciò non basta. Serve allargare il dialogo ai protagonisti economici del territorio che sanno indicare le reali esigenze delle imprese.
Dobbiamo mettere al centro della discussione una pagina bianca e provare ad immaginare come vorremmo fosse la Fiera di domani. Dobbiamo in sostanza provare a sciogliere alcuni nodi che non si possono sottovalutare.
Il primo è quello delle idee. Mi pare evidente che la nostra città ha perso negli ultimi anni il primato fieristico in troppi ambiti.
Apriamo dunque un ragionamento sulla programmazione, per capire quali potenzialità possono esserci nel nostro territorio e, soprattutto, cerchiamo di capire insieme quali siano i potenziali settori di attrattività nazionale e internazionale.
Il tema della collaborazione tra tutti i soggetti interessati a far funzionare l’esperienza di Padova Fiere deve essere centrale. È urgente un’attenzione all’organizzazione e ai rapporti con il territorio e con le imprese.
In questi anni abbiamo visto troppi tentativi buoni falliti per disorganizzazione, piccole inefficienze, mancanza di attenzione verso i partner.
Il nostro invito è rimettere al centro un modello che si basi sul contributo di tutti, in primis delle associazioni di rappresentanza. Perché la fiera può vivere solo grazie ad un legamen forte con le imprese e con il territorio.
Pongo, infine, un’ultima questione che riguarda il polo per l’innovazione. Credo che questa possa davvero essere un’idea vincente anche per il quartiere fieristico. Ad una condizione: il progetto deve essere condiviso. Non possiamo solo parlare di spazi, dobbiamo parlare di idee”.