Giovanni Caprara lunedì a Padova per raccontare la storia italiana dello spazio

 

Lunedì 8 aprile alle ore 16.30 in Aula Magna “Galileo Galilei” di Palazzo Bo, via VIII febbraio 2 a Padova, si terrà l’incontro con il giornalista Giovanni Caprara in occasione della presentazione del suo libro “Storia Italiana dello Spazio”. Interverranno insieme all’autore Francesco Gnesotto, Prorettore Vicario dell’Università di Padova, Piero Benvenuti e Alessandro Pascolini docenti dell’Ateneo patavino.

La storia dello spazio italiano inizia alla fine del Trecento, prosegue con i fuochi pirotecnici, ma sarà l’Ottocento a segnare l’avvio delle ricerche sui razzi in chiave più scientifica, seguendo gli inglesi che per primi li costruivano e li impiegavano a scopo bellico. Dopo la Seconda guerra mondiale la Marina e l’Aeronautica “arruolano” due scienziati tedeschi per affrontare la tecnologia dei razzi. E negli anni Sessanta sarà Luigi Broglio, nato a Mestre, a diventare il vero “padre” dello spazio italiano realizzando il primo satellite “San Marco” per indagare l’atmosfera. Un’avventura straordinaria per un’Italia coraggiosa che amava le sfide: a Padova, quasi in sordina, nasce il genio della meccanica celeste Giuseppe “Bepi” Colombo, che conquisterà la stima della NASA con alcuni semplici, ma determinanti suggerimenti strategici di navigazione spaziale. La nascita nel 1988 dell’Agenzia Spaziale Italiana darà il via a un vero programma di esplorazione su vari fronti di ricerca cosmica e all’importante collaborazione per la stazione spaziale internazionale. Un libro documentato e appassionante che è una lunga storia di uomini: visionari, scienziati, tecnologi e politici che hanno sostenuto l’idea dell’esplorazione dello spazio. Una storia che ha sempre visto il Veneto e l’Università di Padova in prima linea e che ha generato nuova scienza, nuove tecnologie e favorito lo sviluppo del Paese a livello internazionale in un campo d’avanguardia. Un’occasione per discutere del futuro delle missioni spaziali in un periodo di crisi globale e del giornalismo scientifico nell’epoca dei blogs e dei social networks.