Ipertensione? Un “miracolo” a freddo dell’equipe che guarisce definitivamente il 25% dei casi trattati senza più farmaci

 

Una procedura innovativa, mai utilizzata prima per una particolare e rara forma di ipertensione arteriosa, ha permesso al gruppo della clinica guidato dal professor Gian Paolo Rossi di guarire definitivamente l’ipertensione in una giovane donna, affetta da un piccolissimo tumore secernente renina diagnosticato a Padova grazie all’impiego di sofisticati approcci di tipo diagnostico e terapeutico. Questi tumori, osserva il professor Rossi, sono considerati rarissimi: infatti ne sono stati diagnosticati soltanto 102 casi nel Mondo sin dalla prima descrizione nel 1967 a Glasgow. Ciò dipende in larga misura dal fatto chesono assai difficili da riconoscere in quanto spesso sfuggono all’imaging (ecografia e TAC) perché sono minuscoli (di pochi millimetri), e possono presentarsi con valori di renina nel plasma non misurabili con la necessaria precisione, soprattutto allorché si usino i vecchi metodi di dosaggio radioattivo.

Lo studio scientifico
Nell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, grazie a uno studio condotto lo scorso anno, i vecchi metodi di dosaggio della renina e dell’aldosterone radioattivi sono stati sostituiti con un nuovo metodo chemi-luminescente sviluppato in Italia ed oggi venduto in tutto il Mondo.

Dopo l’introduzione di questo metodo, osserva il professor Rossi, negli ultimi sei mesi abbiamo potuto diagnosticare due casi di tumore secernente renina, un dato che si commenta da solo considerando che nei 35 anni precedenti ne erano stati riconosciuti soltanto due altri casi.

Il caso in questione, osserva il Dr. Giuseppe Maiolino, autore dello studio pubblicato oggi sulla prestigiosa rivista statunitense The American Journal of Hypertension, presenta numerose caratteristiche uniche. Si trattava di un tumore assai piccolo che s’era manifestato con un quadro clinico del tutto simile a una lieve forma di ipertensione essenziale.
Questi tumori pongono difficoltà sotto il profilo chirurgico assai rilevanti perché sono di difficile reperimento da parte del chirurgo e sono soggetti a complicanze emorragiche con elevata frequenza.

“Pertanto -osserva il professor Rossi – insieme al dr. Michele Battistel e dr. Giulio Barbiero, Radiologi interventisti dell’Istituto di Radiologia dell’Università diretto dal professor Diego Miotto, abbiamo scelto per la terapia una strada innovativa. S’è trattato di una procedura di crio-ablazione che ha permesso di guarire la paziente senza alcun intervento con un ricovero durato solo due giorni.”

A distanza di oltre un anno la paziente è normotesa senza dover assumere alcun farmaco per l’ipertensione. Osserva il professor Rossi: “oggi riusciamo a riconoscere una causa dell’ipertensione su cui è possibile intervenire guarendo l’ipertensione all’incirca nel 25% dei pazienti che arrivano al nostro Centro da tutta Italia. Ciò è assai importante dal punto di vista della qualità della vita dei pazienti e della spesa farmaceutica. Si tratta infatti di pazienti che in passato venivano considerati affetti da ipertensione essenziale ed avviati ad una terapia farmacologica che doveva durare per tutta la vita. Questi risultati dimostrano l’importanza della ricerca nel migliorare la qualità delle cure fornendo soluzioni molto più semplici e gradite ai nostri pazienti.”

Gli autori
Gli autori della prestigiosa pubblicazione sono Giuseppe Maiolino, Michele Battistel, Giulio Barbiero, Valeria Bisogni e Gian Paolo Rossi.