L’Italia è ancora in crisi per il Coronavirus, ma il gioco online no

 

Il 2020 sta per concludersi, ma non si può dire sia stato tra tra i periodi più rosei per l’Italia. Con l’emergenza COVID-19 ancora in corso, la situazione economica del Paese rimane instabile e un numero crescente di italiani si ritrovano in difficoltà, sia per motivi lavorativi che personali.

Uno dei pochi settori a non aver subito danni è quello del gioco online, che al contrario ha beneficiato di un’ondata di nuovi utenti. L’ampia scelta garantisce a ogni neofita di trovare il casinò online italiano adatto alle proprie necessità e preferenze, ma anche i giocatori più esperti avranno l’imbarazzo della scelta tra le tante offerte come i bonus di benvenuto o i giri gratis.

Il gioco online potrebbe essere una vera e propria valvola di sfogo per molti italiani che, per un motivo o per l’altro, sono costretti a passare più tempo in casa.

Il gioco online sta rimpiazzando quello tradizionale

In realtà, il casinò online arriva dove non arriva il gioco tradizionale. La possibilità di giocare da casa, in tutta comodità e sicurezza, sembra ormai un fattore irrinunciabile. E non si parla solo di computer: tantissimi casinò online hanno ottimizzato ulteriormente le loro piattaforme di gioco per gli smartphone e i tablet. L’aggiunta di grafiche colorate e animazioni divertenti rendono il gioco digitale una continua sorpresa.

Un altro vantaggio dei casinò online è la quantità e la varietà dei giochi disponibili. Si passa dai più tradizionali come il backgammon, il poker e il blackjack, ai più strani e innovativi. Ovviamente anche le slot, il gioco più amato dagli italiani, si digitalizzano con rulli che ruotano, funzioni nascoste, jackpot automatici e premi aggiuntivi. È quasi impossibile tornare ai “noiosi” casinò tradizionali.

Anche la sicurezza è garantita: i casinò virtuali offrono metodi di pagamento sicuri, che non mettono in pericolo il denaro dei clienti e che garantiscono la protezione dei dati sensibili. Inoltre, solitamente accettano tante opzioni di pagamento.

Infine, iscriversi a un casinò online è gratuito e spesso i nuovi membri ricevono in regalo un bonus di benvenuto. Questo può essere una somma da giocare oppure un numero di giri gratuiti per le slot. In entrambi i casi, è possibile vincere dei premi reali in denaro e prelevarli immediatamente. Nelle sale online più all’avanguardia, la maggior parte dei giochi permette anche di partecipare automaticamente a un jackpot: l’utente potrà divertirsi senza pensieri e senza dover fare strani calcoli.

Il caso Sbm, a rischio 200 dipendenti dell’azienda storica

Anche all’estero, le sale gioco tradizionali non se la passano particolarmente bene. La crisi da Coronavirus non ha risparmiato nemmeno la storica società Sbm, che conta 32 ristoranti, 5 casinò, 4 alberghi, 7 bar e night club, 3 spa, 4 club sportivi e 3 sale da spettacoli. Un vero e proprio impero del lusso che inizia a vacillare: inizialmente, la direzione pensava di dover lasciare a casa circa 1.000 dei propri dipendenti. Fortunatamente, i licenziamenti previsti sono poi scesi a 200 e potrebbero abbassarsi ancora grazie ad alcuni interventi sindacali.

La conferma arriva da Roberto Parodi, segretario del Fai (Frontalieri Autonomi Intemeli): “Nell’incontro con il presidente del consiglio nazionale Stephane Valeri, ho espresso preoccupazione per i nostri lavoratori. Nell’incontro è emerso, innanzitutto, il ridimensionamento dei licenziamenti previsti. Il presidente Valeri mi ha anche rassicurato su interventi precisi, in modo da ridurre anche il numero di quei 200 lavoratori che sono in bilico”.

La situazione rimane preoccupante, soprattutto se si tiene in considerazione l’aumento dei casi di COVID-19 in Francia e sulla Costa Azzurra nelle ultime settimane. Il settore che risentirà maggiormente di questa ricaduta sarà sicuramente il turistico. Non solo per il blocco degli spostamenti, ma anche per tutti quei servizi collegati come la ristorazione e il benessere. L’unica soluzione potrebbe essere la scoperta di un vaccino, quindi gli imprenditori e i dipendenti dovranno tener duro ancora per un po’.