R+G l’aperitivo a teatro da martedi a sabato al Verdi di Padova

 

Continuano al Verdi di Padova gli appuntamenti con Aperitivo a Teatro, la tradizionale rassegna estiva dedicata a giovani e adulti promossa dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale in collaborazione con il Comune di Padova.
Dal 12 al 16 luglio
ad andare in scena è “R+G”, una produzione TSV –  Teatro Nazionale liberamente ispirata a Romeo e Giulietta di William Shakespeare con regia di Stefano Cordella e testo di Tommaso Fermariello.
Lo spettacolo, che si terrà tutte le sere alle ore 19.00, è un canto d’amore a due voci, elettrico, poetico, inquieto. Un affondo viscerale nell’animo dei due giovanissimi protagonisti – interpretati da Caterina Benevoli e Duccio Zanone – tra la violenza della provincia e la genuinità dell’amore adolescenziale. A condizionare la loro storia saranno anche le famiglie, la scuola e i giudizi della loro comunità.
Quella portata in scena è una storia senza tempo, che inserisce i temi e l’universalità dei grandi classici in un impianto contemporaneo (spazio scenico a cura di Alberto Nonnato, disegno luci di Roberto Raccagni e Nicolò Pozzerle), impreziosito dalle musiche originali live di Gianluca Agostini. Lo spettacolo mette il fuoco sull’inquietudine adolescenziale che porta Romeo e Giulietta a vivere la storia d’amore forse più famosa della letteratura e a morire in nome di questo amore dopo soli 4 giorni dal loro primo incontro. I due protagonisti raccontano la condizione di disagio che capita di attraversare a quell’età: la paura di essere sbagliati, il giudizio dei coetanei, i rapporti conflittuali con la famiglia sono solo alcuni dei temi che vengono affrontati. Lo spettacolo ha la forma di un concerto di parole e musica elettronica, per trasmettere allo spettatore tutta l’energia e la vitalità che caratterizza l’adolescenza.
Dopo la pièce
, come consuetudine per questa rassegna, il pubblico potrà godere anche di un momento di convivialità con l’aperitivo offerto dal Teatro.
I biglietti sono disponibili online sul sito www.teatrostabileveneto.it e presso la biglietteria al Teatro Verdi. Gli abbonamenti sono acquistabili solo presso la biglietteria del Teatro Verdi (apertura biglietteria da martedì a sabato 10.00 – 13.oo e 15:00 – 19.00).

Note di drammaturgia di Tommaso Fermariello

Scrivere una drammaturgia a partire da un testo di Shakespeare mi terrorizza. Perché è il mio autore preferito, ed è semplicemente il più grande scrittore di tutti i tempi. Quindi con la consapevolezza di essere una pulce sulle spalle di un gigante, ho iniziato a immaginare i miei Romeo e Giulietta, e li ho chiamati Riccardo e Gaia, rubando le iniziali ai loro più famosi predecessori.

Nella mia riscrittura ho cercato di mantenere quello che per me è il cuore dell’opera del Bardo: due adolescenti che nel momento più bello della vita umana, quello della scoperta dell’amore, finiscono per una serie di casi del destino a trovare la morte.

Ecco un’altra cosa che mi ha sempre affascinato di Romeo e Giulietta: i due ragazzi piuttosto che affrontare una vita vuota d’amore (e quindi forse vuota di senso?) decidono di uccidersi.

Le vicende di Riccardo e Gaia vengono raccontate da una coppia di narratori, in una struttura che a volte è ricostruzione di un caso di cronaca, a volte concerto di musica elettronica.

I narratori mi permettono di sviluppare un altro tema caro a Shakespeare, che è quello del doppio: i narratori sono un doppio di Riccardo e Gaia, che sono un doppio di Romeo e Giulietta. Mentre raccontano e ricostruiscono questa storia si specchiano nelle vicende e ci raccontano anche di sé stessi, delle loro vite. La realtà di alcuni fatti di cronaca a cui ci siamo ispirati si mischia alla finzione, al classico di Shakespeare, alle biografie dei narratori, alla fantasia dell’autore (che sono io), in un racconto che cerca di cogliere l’inquietudine dell’essere adolescenti, la bellezza della scoperta dell’amore, la crudeltà della scoperta della morte.

Note di regia di Stefano Cordella
Ci sono due foto.
La prima è un panorama notturno.

C’è la luna, alta, bianca, luminosa. In basso un grande buio, si riconoscono solo le forme degli alberi: è un bosco. In fondo si vedono delle piccole luci distanti, forse una cittadina lontana, forse una strada, delle macchine che passano.
Nella seconda ci sono due ragazzi.

R e G.
È un primo piano sui loro volti. Entrambi guardano verso la fotocamera.

R d
à un bacio sulla guancia a G, che sorride, con i denti scoperti.
Le foto vengono postate alle quattro e quarantasette.

Sono le loro ultime due foto.
Ora ci sono migliaia di commenti sotto.

R e G si sono conosciuti al Maab, un ex capannone in mezzo al nulla riconvertito a locale, che viene affittato per feste, matrimoni, cresime. La festa di Natale è la più attesa dagli studenti perché si incontrano tutte le classi dei paesi vicini e per molti diventa una specie di rito di iniziazione. Quella notte segnerà per sempre le vite dei due protagonisti “nati sotto contraria stella”.
R+G è un canto d’amore a due voci, elettrico, poetico, inquieto.

Un affondo viscerale nell’animo dei due giovanissimi protagonisti tra la violenza della provincia e la genuinità
dell’amore adolescenziale. A condizionare la loro storia saranno anche le famiglie, la scuola, le amicizie e i giudizi della comunità in cui vivono.