Sondaggi o tarocchi? Lo vedremo il 12 giugno

 

Ho smesso di guardare i sondaggi da una ventina d’anni. E anche quelli che circolano in queste ore su Padova li guardo con la mestizia che provo a pensare che qualcuno li ha anche pagati migliaia di euro. Se fossi in Sergio Giordani e Francesco Peghin tenderei a diffidare tantissimo di quanto emerso dall’indagine demoscopica. C’è addirittura un sondaggio che darebbe Giordani al 67% clicca qui per leggere i dati. Per tutta una serie di fattori. Il primo: solo il 23% del campione degli intervistati non andrà a votare. Sappiamo invece da elezioni anche recenti che ormai l’astensionismo supera il 40% ed a Padova il 13 giugno sarà ponte. Se non si equidistribuisse l’astensione, potremmo quindi veder raddoppiare i delta o ridursi a zero, a seconda della tendenza del partito principale, e cioè dei non votanti. Quanto possa valere un sondaggio lo si può stimare con la più recente elezione a Nord Est: quella delle comunali di Trieste dello scorso anno. Trieste ha più o meno le dimensioni di Padova. Ecco come sono andate le cose: Di Piazza sindaco uscente doveva vincere al primo turno secondo i sondaggi. E non successe. Perchè i sondaggi non lessero due fenomeni: l’8% del candidato civico e il 4% dela candidato No vax.
Succederà anche stavolta? basterà aspettare la sera del 12 giugno per saperlo. Prima di ciò, temo, si facciano solo, a volte costosissime, chiacchiere.
Guardate la foto qui sopra e confrontatela con le seguenti righe: scrivevano su Fanpage all’indomani della pubblicazione del sondaggio: A contendersi la vittoria nella città di Trieste sono la coalizione di centrodestra e quella di centrosinistra. La prima, in sostegno del sindaco uscente Roberto Dipiazza e la seconda del dem Francesco Russo. Il mancato accordo con il Movimento 5 Stelle e la presenza di diversi candidati minori nell’area di sinistra potrebbe essere fatale già al primo turno per la coalizione di centrosinistra, anche se non si può escludere un eventuale ballottaggio. Gli ultimi sondaggi, infatti, danno in testa Dipiazza con una percentuale di voti che oscilla tra il 47% e il 51%. A seguirlo, Russo che secondo le previsioni otterrebbe tra il 34% e il 38% dei consensi. La candidata pentastellata Alessandra Richetti, invece, si fermerebbe tra il 4% e l’8%. In caso di secondo turno, il sostegno di M5S e di altri candidati civici potrebbe azzerare il vantaggio che vede favorito Dipiazza.

Buona campagna elettorale a tutti i candidati. Ah, nel sondaggio che dà Giordani al 67% le liste minori non prenderebbero manco i voti dei candidati…

Alberto Gottardo