Kora Galetto, morta a 17 anni lasciando dietro di se’ tanto dolore e mille interrogativi

 

I carabinieri della compagnia di Este stanno indagando sul decesso di una 17enne trovata morta lunedì poco dopo le 11 di mattina a Casale di Scodosia. La ragazzina, Kora Galetto, non presentava segni di violenza sul corpo. A far scattare l’indagine il fatto che nella stanza della ragazzina sono stati trovati una boccetta di metadone ed altri oggetti che farebbero ipotizzare una tossicodipendenza della giovane, condizione che potrebbe essere all’origine della morte della 17enne. Il magistrati di turno ha disposto l’autopsia sul corpo della ragazza.

Fin qui la notizia Ansa che ho dato questa mattina. Dei giornalisti leggo e sento mille giudizi da parte di chi non ha mai fatto il cronista di nera e pensa di sapere tutto, quando invece sputa sentenze solo per sentito dire. Ed allora per una volta racconto quello che c’è dietro questa notizia. C’è la pelle d’oca che mi è venuta stamattina raccogliendo questa notizia, e la voglia di venire meno, per una volta, al mio dovere di fare quello che faccio sempre, quando ne ho la possibilità: andare sul posto, parlare con le persone, raccontare quello che vedo e sento. Ma oggi non ce l’ho fatta. Perchè forse è perchè sto diventando papà anch’io di una bambina, forse perchè dopo dieci anni di cronaca nera non ne puoi più del dolore e delle mamme che piangono. Ed allora al posto mio è andato un altro collega. Io sono andato dai miei genitori ad abbracciare la mia nipotina preferita, anche se un bravo zio non dovrebbe averne, ma io non sono un bravo zio. Avevo bisogno di un po’ di calore umano, di famiglia, di affetto e di cose normali.

Morire a 17 anni non è normale. E non è normale a quell’età usare l’eroina. La tossicodipendenza non è normale a nessuna età. E’ distruzione, di sè stessi, distruzione della famiglia. Io oggi sono fuggito da tutto questo, perchè sono stanco di vedere quanto velocemente le vite si consumino a causa delle droghe e quanto dolore queste storie si lascino dietro in genitori svuotati che a volte vivono la morte del figlio quasi come una liberazione. E’ orrendo, è la negazione della vita. Essere giovani è avere la voglia di spaccare il mondo, di costruirsi un futuro, di essere anche un po’ folli di pensare che è tutto possibile. Non è sbattersi per una dose. Non è morire a 17 anni.

Alberto Gottardo