Camera di commercio di Padova: la cura dimagrante del nuovo presidente Zilio

 

“La crisi economica, giunta ad un punto che definire drammatico non è esercizio intimidatorio ma semplice constatazione, impone a tutti (privati, aziende, enti ed istituzioni) una razionalizzazione dei costi che poi altro non significa che riduzione delle spese. La Camera di Commercio, a partire dal suo presidente e dagli organi istituzionali e gestionali, non solo deve essere impegnata in tal senso, ma il suo essere punto di riferimento istituzionale delle imprese, le impone di diventare, al tempo stesso, guida e stimolo. Guida nei confronti delle imprese stesse, chiamate a razionalizzare i propri costi; stimolo nei riguardi degli altri enti ed istituzioni che dalla razionalizzazione dei costi devono trovare, in primis, nuove risorse, ma soprattutto un nuovo “modus operandi” in grado di renderle più vicine alla cittadinanza”.

Fra una settimana ci sarà il varo della nuova Giunta camerale, ma nel frattempo il nuovo corso della Camera di Commercio di Padova sta già prendendo forma nelle dichiarazioni del neo eletto presidente Fernando Zilio pronto ad orientare la propria azione anche in ottica di spending review
Nei giorni scorsi il presidente Zilio ha voluto salutare l’intero personale dell’ente facendosi accompagnare nei diversi uffici dal segretario generale Maurizio Pirazzini, per un primo momento di conoscenza: “Ho trovato una buona organizzazione e personale motivato e competente: due aspetti che sono una buona base per pensare ad un rilancio dell’ente in termini propositivi e per escludere, a priori, un uso indiscriminato di collaborazioni esterne”.
Programmi ed indirizzi di intervento saranno oggetto di un confronto, innanzitutto, tra il presidente ed il segretario generale, ma saranno poi giunta e consiglio a dettare le linee generali di intervento.

“Non vi è dubbio – dichiara il neo presidente della Camera di Commercio – che la razionalizzazione dei costi deve avere effetti anche sull’etica del lavoro. Il passaggio dalla documentazione cartacea a quella elettronica, oltre che un fattore di adeguamento ai tempi, un risparmio di denaro, un sistema di analisi e controllo, una condivisione e, ovviamente, un risparmio di tempo, ha anche effetti positivi sull’ambiente. Risparmio di carta e risparmio di energia sono fattori “etici” che la Camera di Commercio deve adottare nella convinzione che energia ed ambiente sono fattori di sviluppo perché rappresentano un volano e un obiettivo da perseguire a tutti i livelli. Ovvio, pertanto, che la Camera debba assumersi, anche in quest’ambito, un ruolo di guida e di esempio virtuoso”.

Si punterà, ovviamente, sulla razionalizzazione delle risorse interne per ottimizzare al massimo i costi di gestione e dare un segnale forte al sistema in un’ottica di riduzione della spesa. Il che significherà, ad esempio, dare l’addio alle auto blu.

“Il ruolo della Camera di Commercio – continua Zilio – va ripensato. Non dobbiamo correre il rischio che possa diventare una “torre d’avorio”, troppo distante dai bisogni delle imprese, troppo autoreferenziale e, dunque, poco incline a “condividere” le difficoltà del mondo produttivo. Dobbiamo cioè farla vivere come un partner prezioso (si pensi agli investimenti per credito e Centro Congressi), e non come un soggetto imposto ed impositore. In altri termini:deve emergere la sua forte caratteristica di soggetto propulsivo dell’economia. In questo senso la Camera di Commercio deve aprirsi al territorio provinciale, condividerne i bisogni, comprenderne le difficoltà, vivere a stretto contatto con le imprese e con le istituzioni locali”.
L’impressione generale è che la Camera oggi sia un “ufficio” poco frequentato o frequentato da una ristretta cerchia di persone. Per Zilio deve invece diventare un luogo di incontro, quella “Casa delle Imprese” tanto richiamata nei discorsi quanto poco realizzata nei fatti, dove informazione, business, sinergie tra imprese trovano il loro ambiente ideale.

“Direi di più: deve diventare – precisa il presidente della Camera di Commercio – “il” luogo dove le associazioni di categoria e le imprese hanno modo di confrontarsi e di trovare, assieme, le soluzioni più valide per un processo di sviluppo che non è giusto nè saggio sia tentato di lasciare indietro qualcuno.
Nelle intenzioni di Zilio l’innovazione tecnologica, oltre che al deciso sviluppo di settori “non replicabili” quali il turismo – può diventare traino per il rilancio dei settori tradizionali (manifatturiero, commercio, artigianato e agricoltura) che hanno fatto la storia dell’economia padovana e del Nordest.

Infine un accenno alle società partecipate: “Dobbiamo sicuramente razionalizzare – conclude Zilio- riducendone il numero e concentrandoci veramente solo su quelle ritenute “strategiche”. Ma di questo dovranno occuparsene, oggettivamente, la nuova giunta ed il nuovo consiglio”.