La noce del Santo fa il pieno di premi

 

Avrebbe avuto un seguito, l’avevano promesso.
E ora, a un anno di distanza i detenuti pasticceri del carcere penale Due Palazzi di Padova hanno mantenuto la promessa. E così, dopo  “La Noce del Santo”, il dolce diventato in pochi mesi il n. 1 tra le produzioni pasticcere ispirate al patrono di Padova, arriva tutta una serie di squisitezze che vanno ad arricchire la linea “I dolci di Antonio”: il Cavaliere (nessuna allusione all’oggi…), il Monaco, il Contadino, la Corona del Santo e il Giglio. Dolci già disponibili in occasione della Tredicina nel chiostro della Basilica, nei giorni festivi dalle 10,00 alle 19,00, in quelli feriali dalle 14,00 alle 19,00.

Quella tra le carceri cittadine e sant’Antonio, è però una partita doppia, con dare e avere. Se i pasticceri offrono i nuovi dolci, Antonio ricambia la cortesia. In occasione delle celebrazioni 2010, all’interno della Tredicina i frati della Basilica del Santo animeranno due sante Messe, una al Circondariale e una alla Casa di Reclusione. «Un’attenzione, quella dei frati, che non è mai mancata dal 1231 ad oggi», è il commento del presidente del consorzio Rebus Nicola Boscoletto, «ma che oggi può trovare in questi appuntamenti una possibilità di riflessione più vera da parte di tutti». Le due sante Messe verranno celebrate lunedì 7 giugno alle 10.00 nella Casa di Reclusione e martedì 8 giugno alle 10.00 nella Casa Circondariale.

Nell’ambito del mese antoniano poi, il 26 giugno nei chiostri della Basilica del Santo l’Accademia Italiana della Cucina consegnerà ai pasticceri detenuti il premio “Dino Villani 2010” per la Noce del Santo. Sarà l’occasione per presentare ufficialmente i nuovi “dolci di Antonio”, che si affiancano ai già noti “dolci di Giotto”, panettone e colomba davanti a tutti.

Durante la serata, che coincide con la Conviviale dell’equinozio d’estate dell’Accademia, sarà presentato in prima assoluta Present Continuos, cortometraggio che racconta l’ostensione del corpo di sant’Antonio, evento che da lunedì 15 a sabato 20 febbraio 2010 ha portato duecentomila pellegrini a Padova. Il video è firmato da Giovanni Boscolo, giovane ed emergente filmmaker padovano, e concorrerà alla terza edizione del concorso internazionale di cortometraggi Meeting Rimini Film Festival, organizzato dal Meeting di Rimini in collaborazione con Made Officina Creativa, School of Visual Arts di New York, Scuola di Cinema Televisione e Nuovi Media della Fondazione Scuole Civiche di Milano e il mensile di cinema Best Movie.

Tornando alla nuova linea dolciaria, sant’Antonio e Giotto sono nomi che ci riportano al Medioevo. Il richiamo è tutt’altro che casuale: le lunghe sperimentazione sugli ingredienti e le ricette dell’epoca sono alla base delle ricette, che evocano sapori antichi e raffinati. Si comincia con il Cavaliere, biscotto comunque di sapori e profumi di spezie e di ippocrasso, un vino dolce che nel medioevo era simbolo di ricchezza e benessere. Il Monaco invece, come da precetto salutistico della tradizione monastica, ha come caratteristica principale la leggerezza. È un dolcetto dal gusto semplice ed equilibrato per chi vuole concedersi una dolce pausa di riflessione. Infine, il Contadino: biscotto dal gusto intenso e ricco di sapori, in cui si distinguono principalmente il gusto della nocciola e la nota affumicata della castagna, pane dei poveri per eccellenza.

Con La Corona del Santo si passa a una crostata di frolla ispirata ai pellegrini diretti verso sant’Antonio, con due ingredienti particolari di base: la confettura di fichi (il fico all’epoca era simbolo di abbondanza, salvezza ed equilibrio) e poi farina d’orzo integrale. Infine il Giglio, ispirato all’immagine più diffusa dell’iconografia antoniana che rappresenta sant’Antonio nelle sembianze di un giovane religioso, con Gesù Bambino fra le braccia e un giglio in mano. Il prodotto dolciario, composto principalmente di orzo e fichi, aggiunge lo zenzero che all’epoca si riteneva essere cura per molti mali.

La Noce del Santo vince il premio “Dino Villani 2010” dell’Accademia Italiana della cucina
Dal carcere 5 squisitezze, i nuovi “dolci di Antonio”
Prima assoluta di “Present continuos”, il cortometraggio sull’ostensione del corpo del Santo